Per potersi prendere cura del proprio amico peloso al meglio, conoscere i medicinali per gatti può essere molto importante.
Capita spesso che il gatto abbia bisogno di cure speciali ed attenzioni particolari, ma anche sapere come affrontare una semplice infezione può rivelarsi estremamente fruttuoso.
C’è da dire come prima cosa che è assolutamente sconsigliato automedicare i propri animali, se non si è esperti del settore.
Quando il vostro fidato compagno ha qualcosa che non va, la soluzione più saggia è sempre quella di affidarlo inizialmente alle cure di un veterinario professionista, che saprà sicuramente adottare la strategia migliore.
Una volta capito come intervenire sulla problematica poi, imparare a conoscere e ad utilizzare le medicine per gatti è di certo un vantaggio in più.
Quali sono i medicinali più comuni per i gatti
Abbiamo detto che dovrebbe essere sempre compito del veterinario somministrare i medicinali per il gatto più adatti alla patologia di cui soffre.
Esistono tuttavia delle tipologie che fanno parte della cura basilare per un amico peloso e che è bene approfondire in caso ce ne fosse bisogno.
Un esempio fra tanti sono i diffusori di feromoni, in grado di alleviare lo stress di un gatto e calmarne i comportamenti.
Sono molto utili soprattutto per quei gatti che hanno problemi con cambiamenti di abitazione, aggressività o ansia di qualche tipo.
Un altro medicinale comune sono gli integratori alimentari e vitaminici, che servono per bilanciare l’alimentazione del gatto in caso non riceva le adeguate sostanze nutritive.
Si danno soprattutto in caso di dieta casalinga cotta e vengono venduti in gocce, pasticche o paste edibili.
In questo ultimo formato troviamo spesso anche prodotti che combattono l’accumularsi di palle di pelo.
Si possono somministrare gli antibiotici ai gatti?
Risulta piuttosto comune che un gatto abbia bisogno degli antibiotici, ma bisogna fare molta attenzione alla somministrazione di questo medicinale per gatti.
Capita molto spesso che un gatto contragga qualche tipo di infezione batterica, soprattutto se l’animale esce fuori libero o viene coinvolto in lotte con altri gatti.
A questo punto i batteri andranno ad attaccare le difese del piccolo malcapitato, e a seconda della tipologia di batterio si dovrà intervenire con una cura diversa, molto spesso antibiotica.
Anche perché spesso l’infezione batterica può essere confusa con un quella causata da un virus un fungo o un lievito, quindi diventa molto pericoloso provare a curare autonomamente il gatto con questi medicinali.
Contattare il vostro veterinario deve quindi essere sempre una priorità assoluta.
I medicinali per uomo vanno bene per i gatti?
I medicinali per i gatti non sempre sono di natura veterinaria, anzi è molto comune che questi vengano curati con medicine destinate all’uomo.
Anche il semplice collirio antibiotico per esempio, non è altro che quello che prendiamo noi quando soffriamo di congiuntivite.
Parlando di casi più gravi invece, le crisi epilettiche, molto comuni purtroppo nei gatti, sono tenute sotto controllo dagli stessi farmaci che usiamo noi esseri umani.
Per i cani oggi esistono farmaci di natura solamente veterinaria, mentre per i gatti ancora no.
Tutto sta nelle dosi, molto più difficili da sintetizzare per i nostri amici pelosi perché troppo piccoli e leggeri, quindi risulta ancora più comodo utilizzare i nostri medicinali.
Come somministrare le medicine al gatto
Somministrare i medicinali al gatto non è sicuramente compito semplice, ma con un po’ di pratica non è niente di così terribile.
Tutto sta nella fortuna del formato che si deve utilizzare: se vi capiteranno le gocce, sarete di certo un passo avanti e non dovrete fare nessuna fatica. Una mira discreta dovrebbe bastare.
Con le paste diventa leggermente più complesso se i gatti non le gradiscono, ma è difficile, poiché sono fatte per essere particolarmente appetibili.
Il problema lo abbiamo con le pasticche, per le quali si instaurerà una guerra di logoramento se l’animale fa i capricci.
La soluzione migliore rimane quella di utilizzare il trucchetto di sminuzzarla nel cibo, oppure inserirla all’interno di un boccone per lui particolarmente appetitoso. Con un po’ di fortuna non dovrebbe accorgersene.